Santa Maria di Buon Cammino
Sembra che l’intitolazione S. Maria di Buoncammino tragga le sue origini dal culto della Vergine Odegitria (alla lettera «conduttrice») in auge presso i cristiani di origine greca e rappresentata con l’immagine della Fuga in Egitto. Nel locale posto accanto alla chiesa nella metà del XVI secolo venivano accolte alcune ragazze di cui si prendeva cura in un primo tempo un certo Sabato Annella. In seguito, i rettori della chiesa fondarono un Conservatorio destinato all’educazione di 33 orfane del quartiere Porto. Il numero era fisso e scelto in memoria degli anni della vita di Cristo. Le ragazze si mantenevano grazie ai proventi delle elemosine dei commercianti del quartiere.
Il Conservatorio, fondato in un centro popolatissimo, fu man mano ampliato grazie a generose offerte; diede asilo anche a donne pentite, trasformandosi in monastero carmelitano per «donne gentilmente nate». Accolse così solo ragazza di buona famiglia che volevano condurre vita da Oblate vestendo l’abito del Carmine.
Con lo Statuto del 1875 si richiese nuovamente di accogliere gratuitamente ragazze povere e orfane, anche se appartenenti ad altri quartieri della città, per sostenerle ed educarle fino al compimento dei 21 anni di età. Nel 1879 fu aperta una scuola esterna gratuita per le figlie del popolo.
L'istituto intanto si distingueva in città per l’abilità canora delle oblate, tale da richiamare, in occasione delle celebrazioni officiate nell’annessa chiesa, molti devoti desiderosi di ascoltare il canto fermo e figurato delle religiose.
Per quel che attiene alla chiesa, essa si presentava ricca di marmi colorati.
a.v.
📍Quartiere: Porto, Piazzetta di Porto
☨ Tipologia: Conservatorio per orfane del quartiere Porto
📅 Data di fondazione: 1650
⛪ Regola monastica: Carmelitana
👥 Fondatori: Sabato Annella e i Maestri Negozianti del Mandamento di Porto
Fonti
- ASN, Ministero dell’Interno, Inventario II, f. 2293
- D’Aloe, Catalogo, p. 513
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata IV, p. 1384
- Galante, Guida, Giornata VIII, p. 323
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 45
Bibliografia
- Statuto Organico del Conservatorio di S. Maria del Buoncammino, Napoli 1875.
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 63.
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 135-137.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 331-332.
- Conte Carlo, Gli stabilimenti di beneficenza di Napoli, Napoli 1884, p. 17.
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, p. 100.
- Guidi, Laura Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, Quaderni 2 (1988), n. s., n. 1, pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione nell’Ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-40
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 343-345;
- Boccadamo Giuliana, I conservatori femminili a Napoli e nel Regno nella prima metà dell'ottocento. Persistenza e innovazione, in L'istruzione in Italia tra sette e ottocento. Da Milano a Napoli: casi regionali e tendenze nazionali, I, a cura di A. Bianchi, Brescia 2012, p. 812;
- Boccadamo Giuliana, Monache di conservatorio, bizzoche e romiti a Napoli fra XVII e XIX secolo, in Chiesa e Storia 6-7 (2016-2017), p.133.
- Per la musica nei conservatori napoletani: Fiore Angela,“Non senza scandalo delli convicini”: pratiche musicali nelle istituzioni religiose femminili a Napoli 1650-1750, Berna 2017, in particolare pp.
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)