Santa Maria del Buon Consiglio e S. Giuda Taddeo
Nel 1796 don Gennaro Scarpati istituì un Ritiro per ragazze povere e orfane, ospitandole presso un palazzo con giardino da lui comprato nel vico Tavernola. L'intento era di proteggerle indirizzandole alla monacazione sotto la regola di San Domenico anche se con voti semplici.
L’Istituto non ebbe vita facile e si resse sin dalla fondazione grazie ai proventi delle pubbliche elemosine e a quelli elargiti dalla Congrega delle Sante Missioni, fondata a Parigi nel 1625 da san Vincenzo de' Paoli.
In più di un’occasione giunsero da parte degli amministratori denunce intorno al progressivo degrado del Ritiro, che stentava addirittura a sfamare le ragazze ospitate.
Secondo lo Statuto approvato nel 1874, finalità dell’Istituto era il raccogliere diverse categorie di donne: ragazze orfane e abbandonate; giovani violate di età non maggiore ai 30 anni; nubili o vedove senza prole; giovani maritate senza genitori e con i mariti lontani; giovani oneste che volevano essere educate a loro spese. La Commissione Spinelli non approvò tale promiscuità e chiese al Ritiro di accogliere le sole ragazze orfane abbandonate, destinando le altre donne a specifici Istituti. La Commissione, dopo attento esame, ritenne opportuno sciogliere il Ritiro per cui le 14 oblate e le 32 secolari furono spostate nell'ospizio di manifattura della Maddalena Maggiore.
Nel 1898 il Ritiro venne unito ad altri conservatori e ritiri di Napoli - e tra essi i conservatori di S. Maria del Rifugio, S. Raffaele a Materdei, S. Maria del Presidio, e il Ritiro S. Gaetano -, costituendo il nuovo ente denominato «Pie Case di presidio e riabilitazione femminile».
a.v.
📍Quartiere: San Carlo all'Arena, Vico Tavernola ai Miracoli
☨ Tipologia: Ritiro per povere e orfane
📅 Data di fondazione: 1819
⛪ Regola monastica: Domenicana
👤 Fondatore: Don Gennaro Scarpati
Fonti
- ASN, Opere Pie, I, f. 32
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd., p. 186
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 61
Bibliografia
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 175-177
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 264. 328
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 337-338
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione femminile nell’ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valenzi Lucia, Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Milano 1995 pp. 23-40
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2006, pp. 245-247, 508
- Boccadamo Giuliana, Monache di conservatorio, bizzoche e romiti a Napoli fra XVII e XIX secolo, in Chiesa e Storia 6-7 (2016-2017), p. 134
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito).