Sacro Cuore di Gesù alla Salute
Fondato nel 1785 dalla cappuccina Maria Teresa di Gesù e dal sacerdote Vincenzo Maria de Majo, l'istituto era destinato ad accogliere ed educare ragazze benestanti in vista della loro monacazione; a esse, eremite cappuccine, non era richiesta l’assunzione dei voti perpetui, ma solo dei voti semplici.
Dopo l’epidemia di colera del 1835-1836, molte ragazze, rimaste orfane furono qui accolte per iniziativa della regina Maria Cristina di Savoia, aggiungendosi alla trentina di ragazze di buoni costumi già presenti. Queste ultime godevano per statuto di una rendita di 21 carlini al mese, erano impegnate in diverse occupazioni e seguivano nella più rigida osservanza la Regola francescana. Le nuove arrivate, invece, all’incirca una cinquantina, erano mantenute a spese della casa reale. Una parte del monastero fu destinata a educare gratuitamente ragazze povere fino a 21 anni, guidate da un'oblata che fungeva da maestra. Occorreva che qualche benefattore provvedesse a fornire un letto le povere che non avevano introiti con materasso, lenzuola, cuscini, salviette, camice, tovaglie, bacile e sedie. Le religiose indossavano un abito di lana ruvida, con l’insegna del Sacro Cuore di Gesù e con il Crocifisso in petto; dovevano poi dormire vestite tranne in caso di malattia.Tra gli obblighi delle educande vi erano quelli ubbidienza nei confronti della superiora e delle maestre, di di imparare a leggere e a scrivere, e di lavorare per mantenersi.
Nel 1853 l’Istituzione versava in uno stato di estrema povertà; scarseggiavano persino le stoviglie, cosicché le ragazze erano obbligate a mangiare in due per piatto.
Nel 1932 il complesso venne affidato alle Suore degli Angeli, fondate nel 1891 da Madre Serafina del Sacro Cuore, al secolo Clotilde Micheli, le quali aprirono un Orfanotrofio e un Ciclo Completo di Studi. Attualmente la struttura ospita la Scuola Materna, Elementare e Media Casa S. Rita.
a.v.
Fonti
- ASN, Ministero dell’Interno, I, f. 1225
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd., p. 186; Giornata VII, p. 1857; Giornata VII, p. 1930
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 58.
- Breve ragguaglio di vita della serva di Dio Suor Maria Teresa di Gesù del Terz’Ordine di S. Francesco d’Assisi, vicaria nel Ritiro o sia nel Collegio del SS. Cuore di Gesù, Napoli 1792.
Bibliografia
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, pp. 64-65.
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 265-267.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, p. 384.
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, 117.
- Boccadamo, Monache di conservatorio, bizzoche e romiti a Napoli fra XVII e XIX secolo, in Chiesa e storia 6-7 (2016-2017) p.136.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 139-141.
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (la voce è curata da Rosanna Esposito). In corso di stampa.