S. Rosa dell’Arte della Lana
Il Conservatorio fu fondato intorno al 1616 nell’antico palazzo Miroballo, nell’omonimo vicolo, e rilevato dalla Corporazione dell’Arte della Lana, i cui membri avevano deciso di istituire un fondo che consentisse il mantenimento e la cura delle loro figlie e delle «povere orfane di genitori nell’arte ed in pericolo dell’onore». In esso ciascun membro della Corporazione si impegnava a versare una quota annuale.
Il primo Regolamento venne approvato nel 1616: si potevano raccogliere le figlie povere degli affiliati alla corporazione dell’Arte della Lana, specialmente se orfane e pericolanti. Anche le ragazze di famiglie abbienti appartenenti alla corporazione potevano entrarvi, purché nubili. I limiti di età erano compresi tra i nove ed i quindici anni e le ragazze restavano fino al matrimonio. Quelle che non volevano sposarsi potevano rimanere nell’Istituto vestendo abiti monacali. In un primo tempo erano comunque libere di ripensare alla scelta fatta e di uscire dal Conservatorio, ma, con il passare degli anni, invece, l’istituzione assunse sempre più forma di monastero e nel 1772 l’oblatismo era introdotto come regola, dietro corresponsione di una dote di 300 ducati.
Le ragazze ospitate seguivano la regola domenicana ed erano distinte in oblate, educande e converse. Le tavole di fondazione prevedevano un numero fisso di 60 recluse, di cui 48 fra monache ed educande, più 12 converse.
Alla fine del XVIII secolo l’Istituto iniziò a decadere, soprattutto per l’abolizione dell’antica tassa a profitto della lana, ma si continuò a insegnare a leggere, a scrivere, la grammatica italiana e l’aritmetica. Nel 1876 fu approvato un nuovo Statuto e il Conservatorio fu amministrato da un Presidente, due Governatori negozianti di lana, nonché da eletti dal Consiglio Comunale.
Raggruppato nel 1898 tra gli istituti di beneficenza «Collegi riuniti per le figlie del popolo», finì per essere inserito nell’ente «Collegi Riuniti Principe di Napoli», i cui beni vennero poi trasferiti al Comune di Napoli, in forza di una legge regionale del 1980.
La chiesa annessa ospitava, tra le altre opere, tre tele raffiguranti S. Rosa incoronata dal Bambino, l’Epifania ed il Natale, attribuite alla scuola del Solimena.
a.v.
📍Quartiere: Pendino, Vico Miroballo al Pendino
☨ Tipologia: Conservatorio per le orfane povere di figli dell'arte della lana
📅 Data di fondazione: 1616
⛪ Regola monastica: Domenicana
👥 Fondatore: Corporazione dell’Arte della Lana
Fonti
- ASN, Cappellano Maggiore, Statuto e Corporazioni, 1196,36: Arte della lana
- ASN, Ministero dell’Interno, II inventario, f. 2293
- ASN, La Curia dell’Arte della lana
- ASDN, Vicario delle Monache, ff. 437-438 (Badesse 1-3; Miscellanea)
- D’Aloe, Catalogo, p. 518 (S. Maria della Gratia)
- Celano, Notizie, Giornata IV, p. 1246
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata IV, p. 1326
- Galante, Guida, Giornata VIII, p. 303
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 64
- Nuovo Stato generale delle rendite e pesi della nobil Arte della Lana, Napoli 1772
Bibliografia
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, pp. 62-63.
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 31-36.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 334-335.
- Conte Carlo, Gli stabilimenti di beneficenza di Napoli, Napoli 1884, p. 12.
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 83-85.
- Majetti Raffaele, Corporazioni di arti e mestieri napoletani dal XIV al XIX secolo, Napoli 1885.
- Coniglio Giuseppe, L’arte della lana a Napoli, Napoli 1948.
- Castaldo Manfredonia Lidia, L’Archivio della Curia dell’Arte della lana conservato presso l’archivio di stato di Napoli (secoli XVI-XIX), in Archivio Storico per le Province Napoletane, XCIV (1977), 269-281
- Muto Giovanni, Forme e contenuti economici dell’assistenza nel Mezzogiorno moderno: il caso di Napoli, in Timore e carità. I poveri nell’Italia moderna, a cura di Giorgio Politi, Mario Rosa e Franco Della Peruta, Cremona 1982, pp. 237-258
- Illibato Antonio, La visita pastorale del cardinale Sisto Riario Sforza nella diocesi di Napoli (1850-1877), in Campania Sacra 1-2 (1988), p. 191
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), n. s., n. 1, pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione nell’Ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
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- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, II, Napoli, 2007, pp. 415-417
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- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)