S. Maria Maddalena
Nel 1324 la seconda moglie di re Roberto d’Angiò, Sancia d’Aragona-Majorca (1286-1345), fondò un primo istituto per l’accoglienza e la conversione di prostitute napoletane dedicandolo a S. Maria Maddalena, santa venerata dalla casa angiona e protettrice delle prostitute, secondo la tradizionale ma infondata identificazione della Maddalena con la anonima peccatrice di Lc 7,36-38.
Nell’arco di pochi anni il numero delle donne accolte arrivò a 340 tanto da indurre la sovrana ad aprire un altro ritiro che divenne poi il monastero di S. Maria Egiziaca.
Sancia era particolarmente impegnata nell’opera di conversione delle prostitute: le visitava di persona, le esortava a cambiare vita e le invitava a entrare nel ritiro di S. Maria Maddalena sostenuta dal suo confessore Filippo d’Aquerio, frate minore a S. Chiara dal 1331.
La comunità femminile fu sottoposta da Sancia alla regola agostiniana ma la cura spirituale delle monache venne affidata ai frati minori fin dal 1341.
Intorno al 1487 le monache vennero trasferite per qualche anno nel vicino monastero di S. Caterina a Formello, per volere di Alfonso II d’Aragona che aveva intenzione di destinare l’edificio ad abitazione dei suoi cortigiani.
Il complesso monastico, integralmente restaurato nel 1721 da Niccolò Falcone, e ampliato da Mario Gioffredo nel 1765, fu soppresso nel 1808 e demolito nel 1955 per far posto ad un palazzo per civili abitazioni.
a.v.
La chiesa della Maddalena nel 1889 in una litografia di Raffaele D’Ambra.
📍Quartiere: San Lorenzo
☨ Tipologia: Monastero agostiniano
📅 Data di fondazione: 1324, Sopp. 1808
⛪ Regola monastica: Agostiniana affidata ai frati minori
👩🏻 Fondatrice: Sancia d’Aragona
👑 Presenze nobiliari: Piccola nobiltà: Coppola, de Gennaro, Azzia
Fonti
- ASDN, Liber Visitationum Monialium, III (Innico Caracciolo), ff. 155-160/193
- ASN, Corporazioni religiose soppresse, 4416-4459
- De Stefano, Descrittione, p. 185
- Araldo, Cronica, pp. 69. 218-219. 281
- Araldo, Repertorio, pp. 57. 171. 195
- D’Engenio, Napoli Sacra, pp. 396-397
- De Magistris, Status Rerum, f. 400, n. 221
- D’Aloe, Catalogo, p. 693
- De Lellis, Aggiunta, Vol. III, ff. 142-148
- Chiarini, Aggiunzioni, Vol. 1, Giornata I, p. 226; Vol. 2, Giornata I, p. 475; Vol. 4, Giornata III, pp. 1181-1187
- Galante, Guida, Giornata VII, pp. 272-273
Bibliografia
- Santoro da Melfi, Tesori spirituali e temporali cavati da’ Regali monasteri di Santa Chiara e S. Maria Maddalena di Napoli, Roma 1650.
- Gaglione Mario, Sancia d’Aragona-Majorca. Da regina di Sicilia e Gerusalemme a monaca di S. Croce, in Archivio per la storia delle donne, I, Napoli 2004, pp. 28-54.