S. Maria di Costantinopoli
Il Conservatorio di S. Maria di Costantinopoli, poi chiamato «Collegio per le povere fanciulle napoletane», venne istituito l’8 dicembre del 1603, sotto la direzione della badessa Giulia Dentice, dai Governatori di sei Piazze popolari (quelle di Porta di S. Gennaro, di S. Lorenzo, di S. Maria Maggiore, di S. Giorgio Maggiore, di S. Giovanni Maggiore, di S. Giovanni a Mare e dell’Olmo).
Il Conservatorio era destinato ad accogliere ragazze di agiata condizione sociale, prive di difetti fisici e già alfabetizzate, di età compresa tra i 12 e i 25 anni. Pur non essendo religiose e non facendo voto perpetuo di clausura (erano, infatti, libere di lasciare l’Istituto e contrarre matrimonio), conducevano, tuttavia, una vita semi-monastica, vestendo con l'abito bianco per devozione alla Madonna e con la pazienza turchina, :. e si.
Il Conservatorio raccoglieva gratuitamente ragazze con l’obbligo di svolgere lavori donneschi, dedicandosi alla filatura e ai lavori di ricamo, sotto la guida di una governatrice. Da ricordare come le donne dell’Istituto eccellessero nella preparazione del pan di Spagna.
Nel 1824 divenne un Collegio nel quale educande a piazza franca imparando i rudimenti della lettura, della scrittura e dell’aritmetica.
Nel 1865 venne approvato un nuovo Statuto, con il quale si istituiva un asilo infantile femminile. Di lì a poco venne aperta anche una scuola elementare gratuita di I e II grado per ragazze del popolo fino al raggiungimento del ventunesimo anno di età e nel 1875 venne aperto un Educandato nel quale furono mantenute un buon numero di povere o orfane, istruite ed educate sempre gratuitamente da una direttrice e da una vice direttrice. In seguito accolse anche alunne a pagamento e passeggianti, cioè donne che pagavano solo l’affitto per l'uso di una stanza e che non facevano parte della comunità.
Nel 1899 il Conservatorio entrò a far parte degli Istituti di educazione professionale femminili e dopo la guerra l'edificio venne adibito a scuola secondaria inferiore con il nome di S. Maria di Costantinopoli, attività che svolge ancora oggi.
In questo Conservatorio visse per qualche tempo Enrichetta Caracciolo di Fiorino (1821-1901), l’autrice de Misteri del chiostro napoletano (Firenze 1864, ristampato più volte).
Annotazioni
La chiesa è dedicata alla Madonna di Costantinopoli alla quale era attribuito il potere di guarire e proteggere dalle pestilenze. Leggenda vuole che nel 1529, a seguito di una violenta epidemia di peste, un’anziana donna avesse appreso da un’immagine della Madonna miracolosamente apparsa sulle mura della città dell’imminente fine della pestilenza: «Tutto il popolo accorreva in quella chiesa dal sorgere al tramonto del sole, e le donne vi andavano scalze e scarmigliate … Alle quali seguivano innumerevoli coorti di matrone e turbe di uomini coperti di sacchi con cilici ed altri strumenti di penitenza».
L’attuale impianto della chiesa risale agli inizi del XVII secolo ed è opera dell’architetto fra’ Nuvolo.
a.v.
📍Quartiere: San Lorenzo, Via Santa Maria di Costantinopoli, 126
☨ Tipologia: Conservatorio per ragazze di agiata condizione sociale
📅 Data di fondazione: 1603
⛪ Regola monastica: Abito bianco con scapolare azzurro
👥 Fondatori: Governatori Napoletani devoti e Viceré, duca di Ossuta
Fonti
- ASDN, Vicario delle Monache, f. 451 (Miscellanea)
- ASN, Corporazioni Religiose Soppresse, 1607
- BNN, ms I F 10, Regole et Costituzioni delle figliuole Vergini del Collegio di s.ta Maria di Costantinopoli, ff. 300r-301r
- De Stefano, Descrittione, p. 68
- Araldo, Repertorio, pp. 79-80
- D’Engenio, Napoli Sacra, pp. 218. 220
- D’Aloe, Catalogo, p. 514
- De Lellis, Aggiunta, Vol. II, ff. 179-189
- De Magistris, Status Rerum, f. 335, n. 136
- Celano, Notizie, Giornata I, pp. 251-252
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata I, pp. 660-665
- Galante, Guida, Giornata III, pp. 101-103
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 22
Bibliografia
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- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)