S. Maria delle Grazie
Ritiro di Mondragone
Il Ritiro di S. Maria delle Grazie di Mondragone venne fondato nel 1653, nella zona detta Le mortelle, da Elena Aldobrandini, duchessa di Mondragone, per ospitare un ristretto numero di donne di buona famiglia versanti in difficoltà economiche o rimaste vedove, che volevano vivere insieme, appartate, ma senza vincolarsi con un voto.
La vita interna dell’Istituto era molto semplice e informata allo stile monastico; le donne, di età non minore di 20 anni, vestivano l’abito di tipo gesuitico e non erano obbligate alla costituzione di una dote, ma solo ad un assegno mensile.
L’approvazione canonica del Ritiro avvenne nel 1663 da Beatrice Bernardo Mendoza, duchessa di Bernardo, voluta dalla stessa Aldobrandini alla guida del Ritiro. Molte furono le donazioni che consentirono benessere e investimenti di ampliamento e abbellimento, tra cui la costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie, iniziata nel 1715.
La destinazione d’uso dell'Istituto andò mutando negli anni. Vennero ammesse anche ragazze da istruire, cosicché il Ritiro assumeva le caratteristiche di un Conservatorio diviso in tre sezioni, quella delle oblate, delle educande e delle converse, dove si coltivava anche la musica.
Nel 1808, il Ritiro di Mondragone venne depredato di arredi e ricchezze dalle truppe francesi.
Durante la visita pastorale del cardinale Riario Sforza, effettuata nel gennaio 1854, risultavano presenti 8 oblate, 4 educande, 9 converse e 4 abitanti, tra cui donna Carolina Renzulli, con sua nipote, ed Enrichetta Caracciolo, uscita dal monastero di S. Gregorio Armenoì. La triste descrizione della sua permanenza, i drammatici colloqui con il cardinale, i tentativi, alla fine riusciti, di acquistare l’agognata libertà, sono narrati nel libro da lei scritto e pubblicato nel 1864, I misteri del chiostro napoletano, che, all’epoca, molto scalpore ed è a tutt’oggi molto richiesto, disponibile in edizioni aggiornate.
Con l’Unità d’Italia e con la legge del 7 luglio 1866 che sopprimeva tutti gli Istituti religiosi, nel 1870 il Ritiro venne trasformato in Istituto Educativo Femminile Fondazione Mondragone. Dal 1940 al 1945 furono interrotte tutte le attività a causa della guerra e nel 2003 divenne sede del Museo del Tessile e dell’Abbigliamento Elena Aldobrandini. Dal 7 marzo 2019 il Museo ha riaperto con un nuovo allestimento sotto la guida del commissario Maria d'Elia, con la visione dell'artista Michele Jodice e il sostegno della Regione Campania.
a.v.
📍Quartiere: Chiaia, Piazzetta Mondragone
☨ Tipologia: Ritiro per vedove di buona famiglia e donne in difficoltà
📅 Data di fondazione: 1653
⛪ Regola monastica: Abito gesuitico
👩🏻 Fondatrice: Elena Aldobrandini, duchessa di Mondragone
Fonti
Archivio e Biblioteca sono custoditi presso il Complesso di S. Maria delle Grazie.
- ASN, Corporazioni religiose Soppresse, 6592(4
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata V, p. 1566
- Galante, Guida, Giornata X, p. 371
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 47
Bibliografia
- Caracciolo Enrichetta, Misteri del chiostro napoletano, Firenze 1864
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867 p. 64
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 256-258
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, p. 569
- Illibato Antonio, La visita pastorale del cardinale Sisto Riario Sforza nella diocesi di Napoli (1850-1877), in Campania Sacra 1-2 (1988) pp. 190-191
- Capano Francesca, Santa Maria delle Grazie – Ritiro di Mondragone, in Napoli Sacra, XIII Itinerario, Napoli 1996, pp. 796-798
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione femminile nell’ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valenzi Lucia, Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Milano 1995, pp. 23-40
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2006, pp. 331-335
- Fiore Angela, “Non senza scandalo delli convicini”: pratiche musicali nelle istituzioni religiose femminili a Napoli 1650-1750, Berna 2017, pp. 190 e 234
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)