S. Maria della Purificazione e S. Gioacchino
Anche conosciuto come Monacelle a Pontenuovo, il Ritiro fu fondato nel 1684 da Gaetano Lo Masto per accogliere «orfane vaganti» da porre sotto la protezione della Madonna della Purificazione. Nel giro di due anni il numero delle ospitate da sette raggiunse l’ottantina. Per mantenersi, le ragazze andavano questuando per la città, guidate dal fondatore e da alcuni benefattori. Tra costoro va ricordata Isabella Sanseverino, principessa di Monteleone, che provvide ad acquistare alcune case adiacenti allo scopo di ingrandire l’Istituto; edificò anche una chiesa, votata per sua devozione a S. Gioacchino e si adoperò affinché il Ritiro fosse riconosciuto come Ente Morale nel 1686.
Raggiunta la maggiore età, le ragazze potevano scegliere se dedicarsi o meno alla vita religiosa, vestendo l’abito del Terz’Ordine francescano.
Come avvenuto in altri Ritiri, successivamente, non si accolsero più orfane da educare, ma ragazze da monacare con dote e l'Istituto venne trasformato in Collegio per oneste giovinette, affidato alle oblate.
Nel 1874 fu provvisto di un nuovo Statuto attraverso il quale si riconsegnava il Ritiro alla sua destinazione originaria di luogo di accoglienza per fanciulle povere. Nel 1879 si registrava la presenza di 18 oblate e 7 converse, che conducevano una vita assai stentata.
Nel 1898, insieme ad altri conservatori e ritiri napoletani, entrò a far parte dell’ente «Collegi riuniti per le figlie del popolo». L'edificio fu ceduo al Comune di Napoli il 25 gennaio 1916 e adibito ad ospitare l'Ufficio Leva. Dopo il secondo conflitto mondiale, fu anche sede dell'Archivio Storico Municipale. I
l 17 luglio 1942, i Collegi Riuniti per le Figlie del Popolo vennero aggregati ai «Collegi Riuniti Principe di Napoli» e, a seguito dello scioglimento di quest'ultima istituzione, la proprietà dell'immobile ritornò al Comune di Napoli.
a.v.
Fonti
- ASDN, Vicario delle Monache, f. 452 (Miscellanea)
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata VII, pp. 1933-1934
- Galante, Guida, Giornata XIII, p. 423
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 50
Bibliografia
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 61
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 67-70
- Conte Carlo, Gli stabilimenti di beneficenza di Napoli, Napoli 1884, p. 15
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 240-241
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 93-94
- Illibato Antonio, La visita pastorale del cardinale Sisto Riario Sforza nella diocesi di Napoli (1850-1877), in Campania Sacra 1-2 (1988), p. 190.
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione femminile nell’ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valenzi Lucia, Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Milano 1995, pp. 23-40
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2006, pp. 299-301
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)