S. Maria della Provvidenza
alla Salute
Il Ritiro, fondato nel 1794 da alcune sacerdoti e uomini pii per il ricovero di donne oneste ma povere, seguiva la Regola carmelitana. Visse sempre poveramente facendo affidamento solo sulle elemosine. Col tempo, la scarsezza delle rendite costrinse gli amministratori a richiedere una quota in denaro per l’accesso al Ritiro e una retta mensile di 3 ducati. Si formava, così, una comunità costituita da donne di diversa condizione: pericolate figlie di artigiani, vedove, nubili e oblate che vestivano l'abito dell'Addolorata. Tutte dovevano lavorare su commissione per poter vivere.
La situazione economica del Ritiro non migliorò col tempo: a metà del XIX secolo si annoveravano 75 donne ridotte alla fame (ogni ospite aveva solo una zuppa e un pane al giorno) e totalmente indebitate.
Per porre riparo a questa situazione si rese necessario l’intervento del Commissario Regio Donato Blasucci, che si impegnò nel risanamento dell’amministrazione e nella redazione di un nuovo Statuto che richiamava l’Ente alle sue finalità originarie di accoglienza di ragazze povere.
Il Ritiro viene trasformato in ospizio di pietà e la famiglia fu formata anche da donne provenienti dall'Ecce Homo e da S. Antonio alla Vicaria: tutte vivevano miseramente con questue e elemosine. Con lo Statuto del 1872 si tentò di trasformare il Ritiro in Educandato, ma la riforma non fu attuata.
Nel 1928 il Ritiro si estinse ed i locali furono incorporati in parte dalla Parrocchia di S. Maria della Provvidenza, eretta dal cardinale Ascalesi il 27 dicembre 1925, e in parte dall’attuale Scuola Lombardi-Montale del Plesso Petrarca.
Per quanto concerne il chiostro, successivamente alla soppressione del 1865, fu trasformato in abitazioni private.
a.v.
Fonti
- ASNa, Ministero degli Affari Interni, II inventario, fs. 5200
- Galante, Guida, Giornata XII, p. 405
Bibliografia
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 215-220
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), pp. 170-189
- Guidi Laura L’onore in pericolo. Carità e reclusione femminile nell’ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valenzi Lucia, Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Milano 1995, pp. 23-40
- Amodio Gaetano, Santa Maria della Provvidenza, in Napoli Sacra, XIII Itinerario, Napoli 1996, pp. 831-832.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2006, pp. 295-297
- Boccadamo Giuliana, I conservatori femminili a Napoli e nel Regno nella prima metà dell'ottocento. Persistenze e innovazioni, in L'istruzione in Italia tra sette e ottocento. Da Milano a Napoli: casi regionali e tendenze nazionali, I, a cura di A. Bianchi, Brescia 2012, pp. 825-826
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito).