S. Maria del Soccorso detta «delle Illuminate dallo Spirito Santo»
Il Conservatorio fu fondato nel 1602 nell’allora strada di Magnocavallo (l’attuale via Girardi) da padre Carlo Carafa (futuro fondatore dei Padri Pii Operai), da Vincenzo Conculbetto e Giovanni Pietro Bruno, rinomati predicatori.
Secondo quanto riportato nelle cronache, a spingere Carlo Carafa nell’impresa sarebbe stata Caterina Valente, una prostituta pentita di origine siciliana, la quale avrebbe fatto presente ai religiosi l’esistenza di un considerevole numero di donne desiderose di cambiare vita e di abbracciare la fede. Furono così raccolti molti soldi e tra le benefattrici, oltre la stessa Caterina Valente che contribuì con 400 ducati, si distinse Beatrice Branciforte, marchesa d’Arena, che da sola donò al religioso la somma di 7.500 ducati, consentendogli di acquistare il palazzo Villagutti, più adatto alle necessità del Conservatorio, che venne ufficialmente intitolato S. Maria del Soccorso.
Da quel momento in poi il numero delle donne andò sempre aumentando, raggiungendo la sessantina. Alcune lasciarono il Conservatorio per sposarsi, altre vi rimasero prendendo l’abito del Terz’Ordine francescano, sotto la guida delle religiose uscite dal Conservatorio delle Vergini di SS. Filippo e Giacomo.
Analogamente ad altri Istituti, in breve tempo il Conservatorio mutò destinazione, accogliendo soltanto fanciulle di buona famiglia in grado di portare una dote e, solo in qualche caso, donne maltrattate dai mariti. Vi entravano non più prostitute, bensì ragazze provenienti da famiglie napoletane benestanti che contribuivano portando una dote di 1.000 ducati. Il numero crebbe a tal punto che nel 1634 si procedette all’acquisto di un’altra casa attigua.
L’Istituto, però, finì col trasformarsi in monastero. Tra le donne ospitate ricordiamo alla fine del 1600, Maria Maddalena Sterlich (1688-1775) la cui vita esemplare suscitò non poche reazioni di gelosia da parte delle consorelle, che non le risparmiarono maltrattamenti arrivando fino alle bastonature.
Durante il Decennio francese, al pari di tante altre religiose, le monache vennero espulse trasferendosi in massima parte nel Conservatorio S. Maria del Buon Consiglio e recando con sé la popolare immagine della Vergine del Soccorso, opera di Bernardino Siciliano. La popolazione però, essendo estremamente legata all’immagine, costrinse le religiose a restituire l’icona all’antica chiesa che, per decreto di Ferdinando I, sarebbe stata successivamente affidata all’Arciconfraternita dei Ss. Pietro e Paolo.
Con decreto del 12 aprile 1813 l’Istituto venne unito al Conservatorio dello Splendore sotto il titolo di «Conservatori Riuniti dello Splendore e del Soccorso», mentre l’edificio veniva in un primo momento adibito a Padiglione per le vedove dei militari per poi ospitare le Officine del Real Corpo del Genio.
Attualmente la chiesa è inagibile e priva di ogni arredo.
a.v.
📍Quartiere: Montecalvario, Via Girardi
☨ Tipologia: Conservatorio per prostitute pentite
📅 Data di fondazione: 1602, dal 1813 unito allo Splendore
⛪ Regola monastica: Francescana
👥 Fondatori: Caterina Valente, Carlo Carafa
Fonti
- ASDN, Vicario delle Monache, ff. 435-436 (Badesse 1-26; Miscellanea)
- ASN, Corporazioni Religiose Soppresse, 5501-5502
- D’ENGENIO, Napoli Sacra, pp. 580-581
- DE MAGI5TRIS, Status Rerum, ff. 475-476, n. 372
- D’ALOE, Catalogo, p. 682
- DE LELLIS, Aggiunta, Vol. IV, ff. 183-184
- CELANO, Notizie, Giornata VI, p. 1598
- CHIARINI, Aggiunzioni, Giornata VI, p. 1624
- GALANTE, Guida, Giornata X, p. 362
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 28
Bibliografia
- Radente G., Vita della serva di Dio suor Maria Maddalena Sterlicco, Napoli 1779.
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 57.
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 91-94.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l ‘Unità, Napoli 1880, pp. 259.344.389.
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 182-184.
- Nicodemi Gabriella, Santa Maria del Soccorso, in Napoli Sacra, XI Itinerario, Napoli 1994, p. 672.
- Boccadamo Giuliana, Monache di casa e monache di conservatorio, in Donne e religione a Napoli nei secoli XVI-XVII, a cura di Giuseppe Galasso e Adriana Valerio, Milano 2001, p. 175.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, II, Napoli 2007, pp. 269-273.
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)