S. Maria del Presidio alla Pignasecca
Le Pentite
Carlo Carafa, fondatore dei Pii Operai, chiamava nel 1631 a penitenza le prostitute, raccogliendo quelle che si pentivano in un locale vicino al monastero di S. Giorgio Maggiore, mantenuto economicamente grazie a benefattori privati e soprattutto al cardinale Francesco Buoncompagno, che assegnò all’Opera la rendita di 40 scudi mensili.
Con l’accrescersi del numero delle donne i locali si rivelarono troppo esigui; si decise, perciò, di trasferirle nel maggio 1634 in una casa acquistata con l’aiuto dei fedeli, dove le donne restarono fino al 1638, allorché il sacerdote Andrea Pironti donò all’Opera un comprensorio di case alla Pignasecca rilevate dal Conservatorio di S. Maria Visitapoveri.
Si formava, così, il Conservatorio intitolato a S. Maria del Presidio alla Pignasecca, che accoglieva le prostitute che, scosse dall’eruzione del Vesuvio e dalla concomitante predicazione popolare portata avanti dai Pii Operai, desideravano cambiare vita. Le donne enfatizzavano il proprio pentimento strappandosi pubblicamente i capelli, battendosi il petto e portando un Crocefisso attorno al quale stavano attaccati molti capelli.
L’Istituto era informato sullo stile di vita francescano e le donne vestivano l’abito del Terz’Ordine; il loro numero oscillava tra le 40 e le 80.
L’Opera avrebbe mutato in seguito la propria destinazione originaria; si cominciò ad accogliere solo fanciulle di buona famiglia dividendole in tre sezioni: quella delle oblate, delle educande e delle converse.
Con decreto del 24 febbraio 1870, fu approvato lo Statuto nel quale, richiamando lo scopo della fondazione, si specificava la sua finalità di riabilitare le pubbliche meretrici, di accogliere le pericolate e pericolanti, nonché d'istituire una scuola esterna per fanciulle povere del popolo.
La chiesa fu totalmente distrutta durante i bombardamenti del 1943 ed oggi l’edificio risulta sconsacrato.
a.v.
📍Quartiere: Montecalvario, Via Pasquale Scura, 16
☨ Tipologia: Conservatorio per prostitute pentite
📅 Data di fondazione: 1631
⛪ Regola monastica: Francescana
👤 Fondatore: Carlo Carafa
Fonti
- ASDN, Vicario delle Monache, f. 449 (Miscellanea)
- De Lellis, Aggiunta, IV, ff. 82-84
- D’Aloe, Catalogo, p. 689
- De Magistris, Status Rerum, f. 445, n. 317
- Celano, Notizie, Giornata VI, p. 1621
- Chiarini, Aggiunzioni, Giornata VI, pp. 1622-1623
- Galante, Guida, Giornata X, p. 362
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 41
Bibliografia
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 57
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 83-90.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1880, pp. 339-340
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 338-339
- Nicodemi Gabriella, Santa Maria del Presidio, in “Napoli Sacra”, XI Itinerario, Napoli 1994, pp. 663-664
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), n. s., n. 1, pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione nell’Ottocento napoletano, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valenzi Lucia, Poveri, ospizi e potere a Napoli (XVIII-XIX sec.), Milano 1995, pp. 23-40
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 263-267
- Boccadamo Giuliana, Monache di conservatorio, bizzoche e romiti a Napoli fra XVII e XIX secolo, in Chiesa e Storia 6-7 (2016-2017), 133
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)