S. Maria del Divino Amore
Divino Amore
Il monastero fu fondato all’incirca nel 1638 da suor Maria, al secolo Beatrice Villani dei marchesi di Polla, monaca domenicana in S. Giovanni delle Monache.
Non facili furono le vicende legate alla fondazione. Nella realizzazione del suo progetto, infatti, suor Maria fu ostacolata soprattutto dalle proprie consorelle che, preoccupate, con la nascita di un nuovo convento, di perdere il denaro da lei raccolto, le sequestrarono entrate e capitali, accusandola di essere «inquieta e amica di novità».
Spinto dalla viceregina, contessa di Monterey, il cardinale Buoncompagno ottenne dalla Sacra Congregazione dei Regolari la licenza per la nuova comunità claustrale, nella quale sarebbero dovute entrare, assieme alla fondatrice, dodici coriste e due converse. Le monache, però, continuarono a opporsi al progetto, appellandosi direttamente al papa e dichiarandosi disposte a osservare una Regola più rigida: tentativo che non sortì l’effetto sperato.
Lasciato S. Giovanni delle Monache assieme ad altre quindici compagne e ottenuto il consenso papale, Beatrice Villani fondò il nuovo monastero, ugualmente domenicano, intitolato al Divino Amore, situato nei pressi di Porta Medina. Non trovando adatta la sede, decise, però, di trasferirlo in un luogo più consono acquistando il palazzo della principessa di Colobraro, sua nipote, e stabilendovi la sede definitiva, ufficialmente consacrata dall’allora viceré, cardinale d’Aragona.
A detta dei contemporanei, la nuova sede era tanto splendida negli arredi quanto rigoroso era lo stile di vita delle monache che vi dimoravano. Il monastero godette di notevoli privilegi, tenendo presente i legami delle monache con famiglie altolocate, i Muscettola, i Brancaccio e i Montoya de Cardona.
Beatrice morì in fama di santità nel 1670.
Nel 1737 morì un’altra donna assai conosciuta all’epoca, Orsola Maria Comite, la cui vita fu caratterizzata da estasi, rapimenti, visioni e dalle severe mortificazioni cui si sottoponeva. La sua fama era andata crescendo soprattutto per le guarigioni che otteneva attraverso l’applicazione del proprio cilicio sul corpo dei malati.
Intensa era la devozione mariana osservata nel monastero.
Una curiosità: le monache godevano dell’esclusiva della produzione delle paste reali.
Nel 1825, le domenicane furono spostate nel monastero della Sapienza; nel 1866 il complesso fu trasformato in abitazioni private e la chiesa adibita a deposito di legname.
Nel 1870 la chiesa venne restituita alla sua propria funzione e affidata ai padri Crociferi.
L’intero complesso è stato totalmente stravolto dai lavori del Risanamento attraverso l’abbattimento quasi totale dell’ala occidentale, messo in atto per far posto alla strada che doveva intersecarsi con il Rettifilo.
a.v.
Fonti
- ASDN, Liber Visitationum Monialium, I (Ascanio Filomarino), f. 58; II (Ascanio Filomarino), f. 13
- ASDN, Vicario delle Monache, ff. 195-204 (Esplorazioni 1-340; Badesse 1-49)
- ASN, Corporazioni Religiose Soppresse, 3705-3829
- BNN, Ms. XI E 29, ff. 25, 109, 138
- De Magistris, Status Rerum, ff. 382-386, n. 177
- D’Aloe, Catalogo, p. 690
- De Lellis, Aggiunta, Vol. III, ff. 39-40
- Celano, Notizie, Giornata III, pp. 933-934. 936
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd., p. 44; Giornata III, pp. 1162-1163
- Galante, Guida, Giornata VI, pp. 196-197
Bibliografia
- Regole che hanno da osservare le monache del monasterio del Divino Amore dell’ordine di S. Domenico, Napoli 1644.
- Marchese Domenico Maria, Vita della Serva di Dio Suor Maria Villani dell’Ordine dei Predicatori fondatrice del Monastero del Divino Amore, Napoli 1674.
- Anonimo, Breve ristretto della vita e virtù della Serva di Dio Suor Orsola Maria Comite religiosa nel monistero del Divino Amore di Napoli, nata a 20 ottobre 1650 e morta a 15 dicembre 1737, Napoli 1738.
- Sigismondo Giuseppe, Descrizione della città di Napoli e del suo contorno, II, Napoli 1789, pp. 100-101.
- Russo Carla, I monasteri femminili di clausura a Napoli nel secolo XVII, Napoli 1970.
- Strazzullo Franco, Dietro le grate del Divino Amore. Il Settecento religioso a Napoli, Napoli 1978.
- Nicolella Dario, I cento chiostri di Napoli, Napoli 1986, pp. 93-94.
- Capano Francesca, Divino Amore, in Napoli Sacra, VIII Itinerario, Napoli 1994, pp. 508-511.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp.