S. Francesco delle Cappuccinelle

a Pontecorvo

Il monastero era nella strada allora chiamata di Pontecorvo (nei pressi dell’attuale Piazza Dante). La fondarono il notaio Luca Giglio e la moglie Eleonora Scarpato per sciogliere un voto fatto a san Francesco d’Assisi dal quale Eleonora aveva impetrato ed ottenuto la guarigione da una grave malattia.

I coniugi, che decisero anche di vivere da allora in poi in castità, nel 1585 cominciarono a raccogliere nella loro casa, trasformata in Conservatorio, alcune ragazze vagabonde, esortandole a prendere l'abito francescano a imitazioni dei padri Cappuccini. Le ragazze avrebbero dovuto vestirsi con abiti ruvidi, senza camicie e scalze, come san Francesco.

Il numero delle ragazze ospitate crebbe a tal punto da indurre i Giglio ad acquistare diverse case confinanti, di proprietà di Giovanni Andrea de Mari, parente di Carlo de Mari, fondatore, di lì a qualche anno, del vicino Conservatorio intitolato ai Ss. Pietro e Paolo o S. Maria delle Periclitanti.

Di fatto, il Conservatorio si andava trasformando in monastero. Nel 1616, alla morte del marito, Eleonora Scarpato vi entrò prendendo il nome di Diana di san Francesco. Nel 1621, arrivò il Breve di Gregorio XV che rendeva ufficiale l’erezione di S. Francesco delle Cappuccinelle a monastero di clausura sotto la Regola di santa Chiara, rivisitata quella cappuccina. Al suo interno, accorlse anche ragazze di famiglie genovesi e spagnole appartenenti all’alta burocrazia del Regno e verso il XVIII secolo anche esponenti del ceto nobiliare.

Nel 1700 il monastero visse il periodo di massimo splendore per il numero di monache presenti, per la quantità di donazioni e per il ricco patrimonio immobiliare disseminato per tutta la città. Ulteriore testimonianza di tale floridezza economica sono i molteplici restauri che si susseguirono a partire dal 1712, nonché la decisione di costruire una nuova chiesa, i cui lavori, inizialmente affidati a Giovan Battista Nauclerio, sarebbero però terminati solo nel 1760. Il progetto dell’architetto, che prevedeva una cupola alta quasi 50 palmi, cupolino escluso, scatenò una vivace controversia con le vicine consorelle del monastero di S. Maria Maddalena, dal momento che una cupola di tali dimensioni avrebbe loro tolto la vista. Per fare in modo che cessassero le tensioni tra i due monasteri si arrivò ad un compromesso: l’altezza della cupola in discussione fu ridotta a 34 palmi.

Il monastero, che cinto da mura assai alte, sembrava una sorta di fortezza, fu tuttavia soppresso nel 1809, per far posto ad un Riformatorio per monelli: l’attuale Istituto Gaetano Filangieri. Durante il periodo fascista il complesso venne rinominato «Istituto di osservazione minorile», per poi riprendere la sua funzione rieducativa fino al 1985, quando Eduardo De Filippo ne promosse una ristrutturazione trasformandolo nel 1999 in un «Centro polifunzionale diurno» per i ragazzi della città. Il 29 settembre 2015, ribattezzato «Scugnizzo liberato», l'Istituto ha dato inizio ad attività gratuite e laboratori basati sulla pratica dell'autofinanziamento.

a.v.

Fotografia di Massimo Velo


📍Quartiere: Avvocata, Salita Pontecorvo, 44

 ☨  Tipologia: Monastero francescano

📅 Data di fondazione: 1585 ca., Sopp. 1866

⛪ Regola monastica: Cappuccina

👥 Fondatori: Luca Giglio, Eleonora Scarpato

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