S. Antonio ai Monti
Suor Maria Luigia del Cuore di Gesù, al secolo Fortunata de Nicola (1790-1829), dopo aver vissuto presso un suo zio, si era trasferita in due stanze all’interno di un palazzo alla salita Forcella. Divenuta Terziaria francescana nel 1810, aveva improntato la propria vita alla più rigida austerità, distinguendosi per la particolare attitudine alla contemplazione che traduceva in uno stile di vita improntato alla mortificazione corporale e alla pietas, secondo i canoni della più rigorosa spiritualità di matrice francescana. Non dissimilmente da tante mistiche contemporanee, praticò per tutta la vita tutta una serie di atti di penitenza in vista del raggiungimento della piena partecipazione alla Passione di Cristo.
La fama della donna si sparse per la città, facendo sì che molte ragazze, desiderose di vivere la sua stessa esperienza, l'avvicinassero, non solo per chiedere consigli spirituali ma anche per essere istruite nell’arte del cucito: da questo particolare sodalizio sarebbe nacque la nuova Congregazione delle suore francescane dette Solitarie Alcantarine. La scelta di abbracciare questo tipo di spiritualità non fu casuale; Fortunata de Nicola, infatti, fu guidata in una prima fase dai padri alcantarini di S. Lucia ai Monti.
Dal 1821 al 1827 le donne hanno vissuto in un appartamento di proprietà della signora Cappa, in via Cacciottoli. Aumentando sempre più il numero delle ragazze, Maria Luigia risolse a ufficialmente una supplica a Francesco I, affinché provvedesse a una più consona sistemazione, da lei stessa individuata nel soppresso monastero di S. Antonio ai Monti, originariamente posseduto dai frati Minori Conventuali. Per intercessione della moglie, la regina Isabella, convinta di essere stata aiutata nel parto dalle preghiere della religiosa, il re concesse, in data 16 novembre 1828, il complesso di S. Antonio ai Monti.
Successivamente, da questo primo Ritiro le suore avrebbero dato vita a 18 Case sparse per l’Italia Meridionale, mentre veniva emanato ad hoc, in data 12 dicembre 1928, un Regio Decreto di riconoscimento della casa Madre. Con il passare degli anni, l’Istituto ha ospitato un Asilo infantile e una Scuola Elementare, nonché una Scuola di Formazione per giovani suore.
Attualmente sono soltanto cinque le religiose presenti. Nonostante gli atti vandalici e le continue depredazioni, le religiose continuano a custodire le restanti testimonianze che fanno memoria della loro storia.
a.v.
📍Quartiere: Avvocata, Via S. Antonio ai Monti, 1
☨ Tipologia: Monastero alcantarino
📅 Data di fondazione: 1828
⛪ Regola monastica: Alcantarina, Francescana
👩🏻 Fondatrice: Fortunata de Nicola (Suor Maria Luigia del Cuore di Gesù)
Fonti
- Archivio delle Suore Francescane di S. Antonio ai Monti
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd., p. 186
Bibliografia
- Nobile Gaetano, Descrizione della città di Napoli, I, Napoli 1857, p. 456.
- Petroni Giulio - Dominicucci Nereo, Degli stabilimenti di beneficenza, in Atti del Real Istituto di Incoraggiamento, III, Napoli 1866, p. 317.
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di Beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 64.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 149-155.