PALERMO
𝙎𝘼𝙑𝙀 𝙏𝙃𝙀 𝘿𝘼𝙏𝙀
Mercoledì 20 dicembre alle 16.00
attraverseremo il centro di Palermo guardando e ascoltando la città e le sue donne in modo nuovo. Un viaggio nel passato per comprendere meglio il presente. 𝙇𝙞𝙗𝙚𝙧𝙖𝙩𝙚𝙫𝙞 𝙙𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙜𝙡𝙞 𝙞𝙢𝙥𝙚𝙜𝙣𝙞!
Mercoledì 20 dicembre alle ore 16.00 attraverseremo il centro storico e quel dedalo di strade che un tempo letteralmente brulicavano di vita. Erano strade vive, dove i bambini correvano, giocavano, NASCEVANO, e dove talvolta venivano pure affidati alla ruota di una chiesa o di un monastero! Narreremo di quel tempo, nemmeno troppo lontano, in cui il parto era un evento nelle mani di donne sapienti tra le mura domestiche, e ripercorrendo con i nostri piedi la nostra storia leggeremo probabilmente con occhi diversi la nostra Palermo e la nostra palermitanitudine: sotto gli sguardi di questa città “fimmina”, ritroveremo - chissà- anche un po’ di noi.
Il vocabolario delle donne
(a cura di Anna Staropoli, sociologa e docente della Facoltà Teologica di Sicilia,
referente per la Diocesi di Palermo di “Donne in dialogo: sorelle diocesi in rete”).
Costruire un nuovo vocabolario a partire dal punto di vista delle donne, ridando senso ad alcune parole in chiave intergenerazionale, interculturale e intersezionale.Chiamare le cose con il proprio nome è già un atto rivoluzionario, ritrovare il senso profondo delle parole significa riflettere sui sentimenti che animano la vita in comune, la vita delle nostre comunità, discutendo del corredo emozionale che ogni pratica democratica non solo richiede ma anche suscita e sollecita. Senza una giustizia di genere e sociale non ci può essere un’autentica riforma del sistema culturale, economico e politico patriarcale che è la causa di rapporti di dominio e di violenza. L’approccio umanistico alla mediazione dei conflitti distingue le parole pietra, quelle che feriscono e uccidono la nostra identità dalle parole piuma, quelle che sono carezze dell’anima, che aprono a possibilità nuove e trasformative. Siamo alla ricerca non solo delle parole, ma anche delle esperienze di contaminazione culturale in cui la felicità non indica solo un periodo confinabile all’esperienza del singolo o della soddisfazione personale, ma racconta un momento in cui essere felici significa contribuire a dare vita a qualcosa di nuovo, fare un’esperienza generativa insieme ad altre e ad altri perché non si può essere felici da soli. Ogni mese sul sito indicheremo delle parole definite dalle donne per confrontarci insieme sulle visioni e condividerle, superando l’idea del pensiero unico e riconoscendo uno spazio di parola ad un dialogo plurale e ibrido. Alla fine dell’anno pubblicheremo “Il Vocabolario delle donne”, un racconto di parole che racchiuderà una polifonia di voci.