Maria SS. Addolorata e S. Filomena
Stella Mattutina
Fondato a Napoli l’8 maggio 1840 da suor Maria Luisa di Gesù, al secolo Maria Carmela Ascione, il Conservatorio era destinato all’educazione permanente delle ragazze povere e abbandonate.
Nel periodo della sua difficile permanenza all’ Infanzia di Gesù all’Olivella in qualità di superiora, Maria Luisa Ascione aveva cominciato a progettare la fondazione di un nuovo Istituto con una propria Regola. Fondamentale si rivelò l’incontro con il sacerdote napoletano Luigi Navarro (+1863), avvenuto nel 1835, destinato a diventare suo direttore spirituale.
Il 30 agosto 1839 Maria Luisa lasciava l’Olivella per motivi di salute e, grazie ad un benefattore che le offerse in dono una casa nel rione di S. Lucia, il 30 maggio 1840 prese possesso dei nuovi locali e vi si trasferiva assieme a una novizia dello stesso Ritiro, a una sua sorella e a tre giovani ragazze.
Le donne aprirono così una scuola gratuita per le ragazze del rione dove avevano l’opportunità di apprendere nozioni di catechismo, di scrittura, di lettura e di esercitarsi nei lavori domestici. Nel 1843 la devozione a Maria Addolorata portò la fondatrice a ricevere da un religioso dei Servi di Maria l’abito dell’Addolorata.
Le condizioni igienico-sanitarie della Casa di S. Lucia erano assai precarie e il numero delle ragazze ospitate andava sempre crescendo di pari passo alla difficoltà di rapporti con il menzionato benefattore. Bisognava trovare una nuova sistemazione. Con l’aiuto della principessa russa Zenaide Wolkosky, Maria Luisa prese possesso, dapprima, di una casa situata presso la Chiesa di S. Antonio Abate (1852), per poi spostarsi in un fabbricato ad essa attiguo appositamente acquistato.
Al 9 luglio 1852 risale il primo atto ufficiale di approvazione emesso dalla Curia napoletana e nel 1856 veniva consacrata la chiesa e collocato il dipinto della Stella Mattutina, opera di Michele Cardone, con il quale viene anche chiamato l’Istituto.
La natura dell’Istituzione si configurava come un Pio Sodalizio «senza vincoli di vita comune obbligatoria, senza obbligo di professione di voti solenni e senza una determinata Regola sanzionata dalla Santa Sede», votato all’educazione cristiana gratuita delle ragazze povere: caratteristiche che rimasero immutate fino al 1937, allorché le oblate si costituiranno in Congregazione Religiosa di Diritto Diocesano, trasformata nel 1947 in Congregazione Religiosa di Diritto Pontificio e, in quanto tale, aggregata all’Ordine dei Servi di Maria a partire dal 25 ottobre 1951.
Attualmente, tra le varie opere sociali portate avanti, un posto di rilievo è rivolto alla cura dei bambini e dei ragazzi bisognosi e abbandonati.
Curiosità
Maria Luisa Ascione ha lasciato numerose opere, manoscritte e a stampa, la maggior parte delle quali è dedicata al commento alla Sacra Scrittura.
a.v.
📍Quartiere: San Carlo all'Arena, Vicoletto S. Antonio Abate
☨ Tipologia: Conservatorio/Monastero per ragazze povere e abbandonate
📅 Data di fondazione: 1840
⛪ Regola monastica: Servita
👩🏻 Fondatrice: Maria Carmela Ascione
Fonti
Nell’Istituto sono presenti un Archivio ed una biblioteca dove sono raccolti gli scritti della fondatrice e della storia dell’Opera.
Bibliografia
- Besutti Giuseppe Maria, Ascione Maria Carmela Giuseppa,in Dizionario degli Istituti di Perfezione, I, Roma 1974, coll. 926-931.
- Boccadamo Giuliana, Maria Luisa Ascione e le “Illustrazioni” sulla Bibbia, in La Bibbia nell’ interpretazione delle Donne, a cura di Claudio Leonardi, Francesco Santi e Adriana Valerio, Firenze 2002, pp. 147-167.
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 133-137
- Rocca Giancarlo, Serve di Maria Santissima Addolorata di Napoli in Dizionario degli Istituti di Perfezione,VIII, Roma 1978, col. 1372.
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)