Maria Lorenza Longo

Lérida, 1460ca. – Napoli, 31 dicembre 1539
Beata, fondatrice

Maria dei Richenza (Riquença), nata probabilmente a Lleida (Lérida), in Catalogna, tra il 1460 e il 1465, sposò giovanissima Giovanni Longo (Joan Llonc), reggente della Regia Cancelleria degli Aragonesi.
Donna vivace e allegra, dedita alla vita mondana e al ballo, fu colpita giovanissima da una grave artrite reumatoide che le comportò una paralisi tetraplegica. Nonostante la malattia, accompagnò il marito, nominato membro del Consiglio Collaterale del Viceregno napoletano, nel viaggio verso Napoli al seguito del re Ferdinando il Cattolico. Giunse nella città partenopea il 1° novembre 1506, ma due eventi segnarono la sua vita negli anni immediatamente successivi all'arrivo: la perdita improvvisa del marito alla fine del 1508 e la recrudescenza della malattia che l’affliggeva da tempo e per la quale a nulla erano valse le cure. Nel 1510, versando ormai in gravi condizioni, decise di visitare la Santa Casa di Loreto, dove fu miracolosamente guarita. Aveva circa 47 anni.
In onore alla Madonna di Loreto, Maria Longo aggiunse il nome di Lorenza al proprio, prese l’abito di terziaria francescana e fece voto di dedicarsi ai malati. Assieme ad altre donne che si unirono a lei nella sua opera caritativa, iniziò a curare i ricoverati nell’Ospedale di S. Nicolò al Molo, e poi, sollecitata da Ettore Vernazza, figlio spirituale di Caterina Fieschi di Genova, venuto a Napoli per fondare un ospedale che potesse curare gli ammalati di sifilide, diede vita il 23 marzo 1522 a un nuovo Ospedale intitolato a S. Maria del Popolo degli Incurabili, nome che sarebbe successivamente mutato in Santa Casa degli Incurabili.
A Maria Longo va riconosciuto il merito della realizzazione di un’Opera di straordinaria rilevanza religiosa e sociale: grazie alle proprie straordinarie capacità gestionali e ai rapporti che seppe tessere con le istituzioni religiose e politiche della città, seppe impostare e portare a compimento una complessa istituzione di assistenza medica e spirituale che si sarebbe dimostrata unica nel panorama italiano ed europeo. Fu una saggia amministratrice, attenta all’igiene, alla cura fisica e spirituale dei malati che seguiva di persona.
L'Ospedale fu, grazie a lei, al centro di rinascita civile e spirituale; Maria Longo, infatti, accolse i Cappuccini e i Teatini, per la loro austerità, per la dedizione alla preghiera e alla cura dei poveri. Lei stessa volle fondare anche un nuovo istituto di clausura collocato all'interno degli Incurabili, per marcare in maniera ancora più forte lo stretto legame tra la cura dei corpi e il nutrimento dello spirito. Il 19 febbraio 1535 nacque così un monastero del terz'ordine di s. Francesco sotto la regola di S. Chiara, intitolato a S. Maria di Gerusalemme, dove Maria Lorenza Longo volle trascorrere gli ultimi anni della sua vita. A lei si deve, dunque, un contributo importante alla riforma della vita religiosa femminile, attraverso la fondazione del primo monastero di donne Cappuccine che osservavano non solo la Regola scritta da Chiara d’Assisi, ma anche le Costituzioni di Coletta da Corbie.
Madre Lorenza morì alla fine dell'estate del 1539.
Quando seppero della sua morte, tante persone giunsero al monastero per venerarne il corpo, anche perché si verificarono una serie di episodi prodigiosi che accrebbero la sua fama di santità. Sono dovuti passare più di cento anni per vedere concluso l'iter processuale che ha portato alla sua beatificazione avvenuta il 9 ottobre 2021.
Nel giugno dello stesso anno i resti di madre Longo erano stati posti in una teca collocata sotto l'altare maggiore della chiesa del monastero di S. Maria di Gerusalemme.

Maria Lorenza LongoPala scultorea di Maria Lorenza Longo
Monache cappuccine di Napoli
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