Maria Amalia Wettin di Sassonia

Dresda, 24 novembre 1724 - Madrid, 27 settembre 1760
Regina

Maria Amalia Wettin di Sassonia, la prima regina del Regno di Napoli sotto la dinastia borbonica, nacque a Dresda, il 24 novembre 1724. Furono suoi genitori Augusto III di Polonia, elettore di Sassonia, e Maria Giuseppa d’Asburgo. Quinta di quindici, fu educata all’amore per le arti; parlava il tedesco, il francese e l’italiano, come da tradizione, traduceva il latino. Biondo rame i suoi capelli, pelle chiarissima, occhi azzurri, crescendo divenne alta e robusta. Maria Amalia suonava con passione e la musica di Bach era la sua preferita. Tredicenne, sposò Carlo di Borbone. Il contratto matrimoniale fissava la dote in 90mila fiorini. Il matrimonio reale si celebrò, per procura, il 9 maggio 1738. Poi il lungo viaggio fino a Napoli. Quando la giovanissima regina arrivò nel nuovo Regno non aveva ancora avuto la sua prima mestruazione. Tanto giovane, tanto acerba. Inesperti entrambi, si avviarono alla vita di coppia facendo leva sulle molte condivisioni, tra queste la caccia. Intenzionati a trasformare Napoli in una grande capitale europea, diedero il via alla costruzione di due nuove regge, a Portici e a Capodimonte. La prima fu per anni la residenza preferita dei sovrani, mentre la seconda, immersa in un bosco lussureggiante, fu pensata inizialmente come casino di caccia. Nel 1743 Maria Amalia volle che qui si fondasse una fabbrica con marchio reale in grado di produrre porcellane belle quanto e più di quelle della sua terra. Con grande fervore seguì gli studi che accompagnarono le prime scoperte di Ercolano. Donna colta e molto presente nelle decisioni del Regno, ebbe grande peso nella costruzione della Reggia di Caserta e di quella che doveva essere la città che mai fu: «mi ha detto la Regina – scriveva Luigi Vanvitelli - che vuole io faccia un disegno per la Città di Caserta e le strade, perché chi averà da fabbricare vi fabbrichi con buona direzzione, né più alto né più basso, ma tutto con ordine». Inseparabile compagna del re nelle battute di caccia e nelle cerimonie religiose, Maria Amalia era un’incallita fumatrice di sigari, giocava appassionatamente al lotto, cavalcava all’amazzone. Ebbero tredici figli. Molti morirono in tenera età. Il 7 ottobre 1759 Maria Amalia partì per la Spagna dove Carlo era diventato re. Non amò mai quella terra. Avendo abitato per ventuno anni a Napoli, si considerava napoletana, parlava del Regno di Napoli come del suo paese, si lamentava del clima, del cibo, della lingua spagnola che non volle mai apprendere; detestava inoltre gli intrighi e le conversazioni delle dame di corte, a suo avviso «le creature più ignoranti del mondo». Morì a Madrid, non ancora trentaseienne, nel Palazzo del Buen Retiro. Era il 27 settembre 1760. Fu sepolta nella Cripta Reale nel Monastero dell'Escorial. Carlo non si risposò.

Nadia Verdile

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