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Info e biglietti presso la libreria 0'Book o Hub The Spark
Il centro di Napoli racconta, attraverso le sue strade e i suoi palazzi, le storie di donne che hanno costruito nei secoli l'identità della nostra civiltà e del nostro Paese.
Partiamo per il nostro giro dedicato a queste significative figure femminili da Piazza Vittoria, dove visse Emma Hamilton, accanto alla Riviera di Chiaia, dove Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri fondò la prima struttura dedicata all'infanzia, passando per la Galleria Umberto I, dove Matilde Serao pensa e scrive il Ventre di Napoli.
Passeggiando attraverso le piazze e le vie del cuore storico della città, attraversiamo il Ponte di Chiaia accanto all'abitazione di Eleonora de Fonseca Pimental e giungiamo a Palazzo Reale, affiancato dal Teatro di San Carlo e via Toledo, dove Antonietta De Pace entrava in città con Garibaldi.
Percorsi femminili a Napoli
Passeggiata sulle tracce delle protagoniste femminili della storia della città
Itinerario 1
Sabato 13 Maggio
da Piazza Vittoria alla libreria O'Book
Ritrovo in Piazza Vittoria (davanti la Chiesa della Vittoria)
Piazza Vittoria, Riviera di Chiaia, via Vannella Gaetani, via Domenico Morelli, Chiesa di Sant'Orsola, Palazzo Sant'Anna, Palazzo Reale, Galleria Umberto I
Alla Riviera di Chiaia nella via della Cupa dei Terracina, oggi via della Croce Rossa, c'è la porta di un'antica torretta con lo stemma dei nobili proprietari. Si tratta dei nobili Terracina. Nella prima metà del '500, era la casa di campagna di Laura Bacio Terracina, con orti, giardini e poderi che si estendevano fino alla Chiaia. La stessa Laura, poetessa era solita datare le sue lettere o le dediche dei suoi versi con "dalla piaggia di Chiaia". Sempre alla Riviera di Chiaia nasce nel 1879 la prima struttura sanitaria destinata esclusivamente all'infanzia, voluta da Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri in ricordo della figlia prematuramente scomparsa. Nobildonna napoletana, Teresa Filangieri dedicherà tutta la sua vita alla filantropia, aiutando gli ultimi, educandoli e accogliendo nella sua casa mendicanti trovati per le vie della città. Non si può lasciare la riviera di Chiaia senza citare il racconto della via Vannella Gaetani e l'isolotto di San Leonardo, che oggi non esiste più, ma che, fino all'Ottocento, si ergeva dal mare di via Caracciolo. Passando per via Domenico Morelli si incontra Palazzo Sessa dove si muoverà, alla fine del '700, Emma Hamilton, bellissima e giovanissima inglese, performer neoclassica, arrivata a Napoli come moglie dell'ambasciatore britannico William Hamilton, una figura molto più complessa ed interessante di quella a cui la storia l'ha relegata. La Chiesa di Santa Maria della Mercede in S.Orsola a Chiaia è dedicata a Orsola Benincasa che sarà dichiarata venerabile nel 1793. Il complesso monastico di Sant'Elmo, da lei voluto, nel 1891 diventerà scuola gratuita e nel 1895 accoglierà il prestigioso Ateneo napoletano che da lei prende il nome. A Palazzo Sant'Anna, Eleonora de Fonseca Pimentel si trasferirà da Lisbona a metà del '700 con la famiglia. Poetessa, scienziata, intellettuale e giornalista, la De Fonseca verrà accusata di leggere libri proibiti e tenere presso la propria dimora riunioni sediziose, verra arrestata, incarcerata e morirà, da rivoluzionaria, sul patibolo di piazza del Mercato. Passando per il Palazzo Reale non si può non ricordare Juliane von Mudersbach Redwitz, duchessa tedesca che nel 1786 sposa il Duca Nicola Giovene di Girasole "bella Signora letterata, studiosa di fenomeni sociali, autrice di libri di pedagogia" come la descriverà Benedetto Croce. Potrebbe essere stato proprio al civico 27 della Galleria Umberto I che Matilde Serao scrive "Il ventre di Napoli" in cui porta alla luce la città povera e i quartieri pieni di sofferenza. Scrittrice appassionata e innovatrice del giornalismo di fine '800, Serao fonda "II Corriere di Napoli" e, agli inizi del '900 lI Mattino.
Itinerario 2
Sabato 20 Maggio
dalla libreria O'Book all'Hub The Spark in Piazza Bovio
Ritrovo a via Ponte di Tappia, 25
Teatro San Bartolomeo (con visita alla chiesa della Graziella), chiesa Pietà dei Turchini, via Toledo, Pignasecca, piazza Carità
II Teatro San Bartolomeo, alle spalle di via Medina, nel 1670 era il più importante teatro napoletano. E' Il che si sviluppa il racconto di Giulia (detta Culla) De Caro, cantarina, commediante e impresaria musicale. Passando per la Chiesa della Pietà dei Turchini, in via Medina, antico orfanotrofio, non si può non ammirare, tra gli altri preziosi marmi e dipinti di importanti artisti napoletani, una tela di Diana De Rosa. Conosciuta anche come Annella di Massimo, la pittrice non avra una vita facile e alla sua morte verra ricordata come "pittrice senza opere" e colpevolmente dimenticata. Sulle barricate di Via Toledo, nel 1860, vestita con i colori della bandiera italiana, Antonietta De Pace, rivoluzionaria con il culto della libertà, accompagnerà Giuseppe Garibaldi che entra trionfalmente a Napoli. Tra via di Pignasecca 23 e la taverna dove radunerà le sue "truppe", si muove nel 1830, Marianna De Crescenzo detta la Sangiovannara che, insieme a Carmela Fucitano, Costanza Leipnecher e Pasquarella Proto, costituirà, nella seconda metà dell'Ottocento, il vertice femminile della camorra napoletana. Indicata impropriamente tra le "donne di Garibaldi", Marianna, ribelle e rivoluzionaria, governa e conquista un ruolo di primo piano, guidando con la fascia tricolore al petto, le manifestazioni popolari in cui una parte della camorra partecipa al movimento liberale. A Palazzo Mastelloni, in piazza Carità, ha abitato, alla fine del 700, con suo marito Andrea Sanfelice, Maria Luisa Fortunata de Molina, un personaggio di grande rilevanza storica. Luisa Sanfelice, una delle figure femminili più importanti della Repubblica napoletana del 1799, dedicherà la vita alla rivoluzione e morirà sul patibolo nel 1800.