Le radici del mondo. Eva, le donne e la Bibbia di Adriana Valerio
Nel contesto attuale degli studi teologici, storici e di genere, il nuovo saggio di Adriana Valerio “Le radici del mondo. Eva, le donne e la Bibbia”, edito da Mondadori nel marzo 2025, si impone come un’opera di riferimento destinata a lasciare un segno duraturo nel dibattito contemporaneo. Frutto di oltre quarant’anni di ricerca e riflessione, il volume si distingue per la sua profondità interpretativa e per la capacità di coniugare rigore accademico e impegno civile. Adriana Valerio, teologa e storica tra le più autorevoli del panorama europeo, propone una rilettura radicale del testo biblico, centrando l’attenzione su figure femminili sovente oscurate o manipolate dalle letture patriarcali della tradizione cristiana.
Una critica storica al dispositivo patriarcale delle Scritture
Il saggio parte da una constatazione storica e teologica di vasta portata: la Bibbia, o meglio le sue interpretazioni dominanti, ha svolto un ruolo determinante nella costruzione di modelli di genere rigidi e gerarchici. L’identità femminile è stata a lungo definita in funzione di paradigmi di inferiorità, passività e subordinazione, imposti da letture androcentriche del testo sacro. In questo quadro l’autrice s’interroga sulle modalità, attraverso cui il pensiero religioso ha contribuito a marginalizzare le donne, trasformando la Scrittura in strumento di legittimazione del potere maschile.
Il cuore della riflessione è rappresentato dalla figura di Eva, la “prima donna”, che l’autrice analizza non come simbolo di colpa e disobbedienza, ma come archetipo ricco di sfaccettature, portatore di possibilità e senso. La rilettura di Eva si affianca a quella di altre protagoniste bibliche – da Sara a Maria, da Ester a Maria Maddalena – che Adriana Valerio sottrae all’immobilità del cliché per restituire loro voce e profondità storica. Il risultato è un affresco complesso e appassionato, in cui le donne della Bibbia tornano a essere soggetti vivi, interlocutrici del nostro presente.
Una ermeneutica critica e liberante
L’approccio è profondamente ermeneutico: attraverso un’attenta decostruzione delle narrazioni tradizionali, l’autrice mette in luce le strategie interpretative che hanno offuscato il significato originario dei testi. La sua è una teologia al femminile che non cerca scorciatoie apologetiche, ma si confronta con le ambiguità e le tensioni delle Scritture, interrogandole con occhi nuovi. Il metodo incrocia filologia, storia delle religioni, esegesi e teoria critica, costruendo un percorso di liberazione intellettuale che ha la forza di restituire dignità e complessità all’esperienza delle donne nella Bibbia.
Adriana Valerio non si limita a una denuncia degli abusi ermeneutici del passato, ma propone una via per il futuro: una lettura che non separa il testo dalla vita, che interroga il sacro alla luce delle questioni più urgenti del presente. È in questo senso che “Le radici del mondo” trascende la dimensione accademica per assumere una valenza etica, culturale e politica. I temi affrontati – la generatività, la cura, l’essere stranieri, la maternità, la pace, il dubbio – non sono trattati come meri oggetti di studio, ma come esperienze incarnate, che parlano alla coscienza contemporanea.
La Bibbia come spazio di resistenza e possibilità
Uno degli aspetti più significativi del saggio è la sua capacità di trasformare la Bibbia da testo normativo a spazio di resistenza, da codice del potere a luogo di possibilità. In questo orizzonte, Eva non è più il paradigma della colpa originaria, ma il simbolo della ricerca di senso, dell’apertura al mondo, della capacità di scelta. Il mito della “prima donna” viene ricollocato al centro della riflessione non per essere venerato o condannato, ma per essere esplorato come fonte archetipica di interrogazione sul sé, sul tempo, sul divino.
Questa operazione interpretativa è resa possibile dalla profonda conoscenza del testo biblico che l’autrice padroneggia con competenza rara e dallo sguardo femminile che ne guida l’analisi: uno sguardo non rivendicativo, ma trasformatore; non accusatorio, ma generativo. La Bibbia diventa così un laboratorio di umanità in cui il presente può riflettersi, scoprirsi, rigenerarsi.
Un classico del pensiero teologico contemporaneo
“Le radici del mondo. Eva, le donne e la Bibbia” è destinato a diventare un classico del pensiero teologico contemporaneo. Non solo per la lucidità della sua analisi, ma per l’originalità con cui coniuga i saperi accademici con le esigenze spirituali e civili della nostra epoca. Adriana Valerio offre al lettore uno strumento potente di comprensione e trasformazione: una lettura del testo sacro che non separa fede e ragione, storia e attualità, donna e umanità.
È un libro che interpella, che scuote, che invita. A riscoprire la parola delle donne nella Bibbia. A riconoscere le tracce dell’alterità nel racconto fondativo dell’Occidente. A costruire, con coraggio e responsabilità, un futuro in cui il sacro sia davvero spazio di relazione, ascolto e giustizia.
Rosa Bianco
8 maggio 2025
Eva contro Eva
A partire da Adamo ed Eva, le interpretazioni della Bibbia hanno sempre esercitato una forte influenza sulla definizione dei ruoli maschili e femminili nella società. La teologa Adriana Valerio analizza a Quante Storie le figure femminili presenti nelle sacra scritture, smascherando i pregiudizi storici e mettendo in discussione, attraverso un’attenta rilettura filologica, i modelli gerarchici e patriarcali che sarebbero contenuti nel testo biblico.
Approfondimento: Quante Storie del 02/04/2025 su RaiPlay:

