Immacolata Concezione delle Teresiane di Torre del Greco
In seguito all’eruzione del Vesuvio del 1794, che distrusse Torre del Greco, le oblate del locale monastero teresiano, fondato nel 1685 da Serafina di Dio, si rifugiarono a Napoli in alcuni appartamenti di proprietà del barone Rossi nella zona di Materdei. Qui le religiose ripresero la vita monastica senza, tuttavia, osservare la clausura, seguendo la Regola di santa Teresa d'Avila e vestendo l’abito carmelitano. Successivamente, grazie all’aiuto di alcuni benefattori, si iniziò con l’accogliere gratuitamente ragazze per dar loro un’istruzione. Il Conservatorio si avvicinava molto ai monasteri di clausura e quelle che desideravano rinchiudersi dovevano condurre una vita come da perfette religiose.
Nel 1854 venne redatto lo Statuto che disponeva l’apertura di un Educandato a pagamento. Il successivo Statuto del 1875 abolì il Conservatorio, eliminando del tutto la quota di posti gratuiti riservati ad orfane residenti a Napoli e a Torre del Greco a favore dell’istituzione di scuole interne ed esterne.
Tra le altre materie, un posto particolare era dedicato all’insegnamento della musica.
Come molti conservatori napoletani, anche quello delle Teresiane accoglieva pensionanti, tra cui nel 1877 Adelaide Brando (1856-1906), che diede poi vita alla congregazione delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato.
Nel 1898, insieme ad altri conservatori e ritiri, le Teresiane di Torre del Greco si riunirono sotto la denominazione di «Istituti riuniti di educazione professionale femminile». Lasciato in disuso per molto tempo, nel settembre 2009 è stato occupato dal centro di ispirazione fascista Casa Pound, ma poi liberato dopo un paio di mesi, dopo una mobilitazione da parte dei centri sociali. A seguito di un sopralluogo effettuato nel 2011 dai tecnici del Comune di Napoli, nel 2012 è diventato la sede di un gruppo di associazioni di quartiere che gestisce la struttura da loro ribattezzata Giardino liberato di Materdei.
a.v.
📍Quartiere: Avvocata, Salita S. Raffaele, 3
☨ Tipologia: Conservatorio per l'educazione di orfane
📅 Data di fondazione: 1685 a Torre del Greco, dal 1794 a Napoli
⛪ Regola monastica: Carmelitana (Regola di Serafina da Capri)
👩🏻 Fondatrice: Serafina da Capri
Fonti
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd. p. 186, Giornata VII, p. 1870
- Galante, Guida, Giornata XII, pp. 403-404
- Stato delle Opere Pie di Napoli al 1861, n. 46
Bibliografia
- Fondatione fatta dalla nostra madre suor Serafina di Dio del Monastero della SS:ma Concettione nella Torre del greco, che fu nell’anno 1685, in “Archivio Parrocchiale di Capri”, Memorie, t. II, ff. 257-301.
- Squillante Nicola - Pagani Tommaso, Vita della Venerabile Madre Suor Serafina di Dio fondatrice di sette monasteri dell’ordine carmelitano, Napoli 1723, pp. 290-298.
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 71-74.
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1889, p. 384.
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 173-174.
- Fiorelli Vittoria, Una esperienza religiosa periferica. I monasteri di madre Serafina da Capri alla terraferma, Napoli 2003, pp. 114-120.
- Guidi , Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), n. s., n. 1, pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione nell’Ottocento napoletano, Napoli 1991, 23.39
- Fiorelli Vittoria, Cupio dissolvi. Destini di donne tra profetismo e ascesi monastica, in Donne e religione a Napoli. Secoli XVI-XVIII, a cura di G. Galasso e A. Valerio, Milano 2001, pp. 221-222
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 115-117
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito)