Giulia Gonzaga

Mantova, 1513 - Napoli, 19 aprile 1566
Riformatrice

Giulia nasce nel 1513 nel mantovano dal duca Ludovico e da Francesca Fieschi. Appena tredicenne, va sposa nel 1526 a Vespasiano Colonna, conte di Fondi, che la lascia vedova dopo appena due anni, facendola erede di tutti i suoi beni a condizione che non si risposi e che abbia cura di Isabella, figlia del suo primo matrimonio.

A Fondi, la Gonzaga esercita le funzioni di reggente ed è anche l’animatrice di una corte che diventa ben presto centro di dibattiti culturali e religiosi, frequentata, tra gli altri, dai poeti Matteo Bandello, Bernardo Tasso e Ludovico Ariosto, dai riformisti Marcantonio Flaminio, Pietro Carnesecchi e, e dalle umaniste Vittoria Colonna e Costanza d’Avalos.

Per ragioni di sicurezza e anche per difendere meglio i propri interessi minacciati dalla figliastra Isabella che non aveva accettato il testamento del padre, Giulia si trasferisce nel 1535 a Napoli, e precisamente nel monastero di S. Francesco delle Monache, dove diviene l’animatrice di un cenacolo a cui partecipano numerose persone sensibili alle idee del riformatore spagnolo Juan de Valdès. Con questi ha un intenso rapporto spirituale tanto che, nell’opera Alfabeto cristiano, lo spagnolo entra in dialogo con la Gonzaga, avviandola verso un itinerario mistico centrato su una religiosità raccolta e intima. Giulia, dal canto suo, aderisce alla dottrina della giustificazione per sola fede adoperandosi per la diffusione del suo pensiero. Inoltre stringe i contatti con il gruppo di Viterbo, riunito attorno al cardinale inglese Reginald Pole. L’Inquisizione Romana nel 1546 sollecita delle inchieste su Giulia Gonzaga, ma il procedimento contro di lei non va oltre la fase istruttoria, che si chiude il 9 febbraio 1554. I sospetti, però, non terminano, soprattutto durante il pontificato di Paolo IV. Le si consiglia, allora, di lasciare l’Italia, ma Giulia rifiuta la fuga, sia per non compiere un’irreversibile rottura con la Chiesa di Roma, sia per portare aiuto ai suoi amici. Segue con trepidazione le ultime fasi del Concilio di Trento, sul quale viene costantemente informata dal cardinale Girolamo Seripando da lei considerato l’erede spirituale di Reginald Pole.

Muore a Napoli il 19 aprile 1566.

a.v.

Circle of Alessandro Allori, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Dimora di Giulia Gonzaga a Napoli
Monastero di S. Francesco delle Monache

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