Gesù delle Monache

S. Maria del Gesù

Di questo monastero francescano si ha memoria sin dal XV secolo. Situato nell’attuale via Porta S. Gennaro, nel 1511 fu scelto da due nobildonne napoletane, Lucrezia Capece e Antonia Monforte, terziarie Clarisse di san Girolamo, come sede per un nuovo monastero. Successivamente ai lavori di ingrandimento della Casa voluti da Lucrezia Capece nel 1527, il monastero venne intitolato a  S. Maria del Gesù, ma popolarmente conosciuto come Gesù delle monache.

Capece e Monteforte, praticamente, rifondarono il monastero, destinato a diventare una delle case religiose più popolate di meta ‘500, arrivando a ospitate ben 70 monache sotto la giurisdizione del Vicario Generale dell’Osservanza. Successivamente, nel 1550, i frati si riservarono la sola direzione spirituale, affidando la cura del patrimonio ai nobili del Sedile di Capuana. Fin tanto che ne ebbero la guida, i frati abitarono in alcune stanze attigue al monastero; allontanatisi, le monache passarono alle dipendenze dell’Ordinario diocesano.

Nel 1556 dal Gesù delle Monache uscì suor Paola Cappella (o Cappellana) che ottenne da Pio IV la licenza di fondare un nuovo istituto, il monastero di S. Antonio da Padova, in via Costantinopoli (vedi scheda).

Al pari degli altri monasteri napoletani, anche il Gesù delle Monache ospitava delle educande. Le maestre esterne che alla fine del ‘700 istruivano le ragazze nei lavori a mano, alloggiavano stabilmente nei locali del monastero, conducendo lo stesso stile di vita delle educande, vestendo «modestamente, senz’ornamenti e coll’osservanza della Legge della Clausura e Parlatorio».

Tra le tante opere d’arte degne di essere ricordate della chiesa, rifatta nel ‘700 su disegno di Arcangelo Guglielmelli, menzioniamo il bel pavimento maiolicato della navata (risalente agli inizi dell’800), decorato con motivi ornamentali in bianco e nero, preziosa testimonianza dell’allora imperante gusto neoclassico; il ricchissimo altare maggiore in marmi policromi e pietre dure, adornato da un prezioso ciborio; un dipinto del Bambino Gesù di Luca Giordano e vari dipinti del Solimena.

Durante la prima guerra mondiale, l’antico chiostro con giardino, al quale si accede salendo una lunga e ripida scala, fu utilizzato come ospedale per i feriti di guerra.

a.v.

Fotografie di Massimo Velo


📍Quartiere: San Lorenzo, Via Settembrini, 102

 ☨  Tipologia: Monastero di Clarisse

📅 Data di fondazione: 1511-1527, Sopp. 1861

⛪ Regola monastica: Clarisse

👩🏻 Fondatrici: Lucrezia Capece, Antonia Monforte

👑 Presenze nobiliari: Sedile di Capuana

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