Elena d'Aosta
Twickenham, 13 giugno 1871
Castellammare di Stabia, 21 gennaio 1951
Benefattrice
Elena d'Orleans nacque e trascorse la sua giovinezza in Inghilterra dove la sua famiglia viveva in esilio dopo gli eventi della rivoluzione del 1848.
Il 25 giugno 1895, nei pressi di Londra, sposò il duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta.
Dopo un primo soggiorno a Torino, nel 1905 la coppia si trasferì a Napoli soggiornando a lungo nella reggia di Capodimonte ed Elena iniziò le sue attività sociali e caritatevoli, sempre vicina a chi era nel bisogno. Nel 1906 prestò soccorso alle popolazioni colpite dall'eruzione del Vesuvio, poi nel 1908 a quelle terremotate calabresi. Nel 1910 trasformerò il vecchio casino di campagna dei conti di Mola (già collegio cinese con Matteo Ripa e poi ospedale per i feriti della guerra coloniale abissina) in un gerontocomio per accogliere gli anziani abbandonati della città.
Nel 1909 frequentò a Napoli la Scuola per Allieve Infermiere Volontarie della Croce Rossa diretta da Graziana Baxter e nel 1915 venne nominata Ispettrice Generale delle Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana guidando le Infermiere durante la Prima Guerra Mondiale. Questo impegno le valse la medaglia d'argento al valor militare.
A lei si deve anche la fondazione della prima sede napoletana del Piccolo Cottolengo dell’Opera Don Orione, per i piccoli mutilati napoletani, e l'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta.
Viaggiò molto all'estero, in Africa, Asia e Australia, traendo ispirazione per molti libri.
Rimasta vedova, visse ritirata a Capodimonte e, caso unico per Casa Savoia, dopo la caduta della Monarchia nel 1946, non lasciò il paese con l’autorizzazione di Umberto II e del governo italiano.
Morì nel 1951 a Castellammare di Stabia, ma è sepolta a Napoli nella basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio
La città di Napoli ha intitolato a lei un asilo infantile e un ospedale.
Presso la Biblioteca Nazionale di Napoli si trova il Fondo Aosta che consiste in un cospicuo lascio che Elena d'Aosta ha donato alla biblioteca comprendente circa 11000 volumi, materiali fotografici ed etnografici con oltre 9800 foto databili tra il 1890 e il 1930, relative soprattutto a reportage dei viaggi effettuati in Africa, e un album che documenta l’intensa attività umanitaria svolta con la Croce Rossa Italiana.