Anna Maria Palermo
Napoli, 1943 – Napoli, 2017
Letterata, sinologa
Protagonista indiscussa nelle relazioni culturali tra L’Italia e la Cina degli ultimi cinquant’anni, Anna Maria Palermo nasce a Napoli e fin da adolescente ha respirato in casa l'impegno culturale, sociale e politico come necessità di vita.
Si è laureata presso l’Istituto Universitario Orientale al corso di Lingue e Civiltà Orientali e dal 1968 al 1970 ha vissuto a Parigi per approfondire i suoi studi sulla letteratura cinese del Novecento fino alle ultime avanguardie.
Rientrata in Italia, le viene assegnato all’Orientale l’incarico per l’insegnamento di Lingua e Letteratura cinese che, nel 1973 e fino al 1980, diventerà un incarico stabilizzato fino al 2010, anno del suo pensionamento anticipato.
Dal 1973 al 1974 studia a Pechino presso il Beijin Yuan Xueyuan (oggi Università di lingua e cultura cinese di Pechino) con borsa di studio del governo cinese ed è tra i primi cinquecento sinologi occidentali a frequentare un’università cinese nel periodo più difficile della Rivoluzione Culturale.
Tra il 1979 e il 1981 studia per lunghi periodi presso la Columbia University di New York approfondendo i suoi studi sinologici sotto la guida di esimi studiosi di letteratura cinese moderna e contemporanea.
Nell’autunno del 1985 partecipa a Pechino al I Congresso degli Scrittori Cinese.
Nel gennaio 1993 viene nominata, per chiara fama, dal Ministero degli Esteri Italiano, Direttrice dell’Istituto di Cultura a Pechino e ricopre la carica fino alla fine del 1996.
Dal 2003 si reca regolarmente in Cina e segue le trasformazioni epocali del grande paese asiatico. Prima come consulente della Regione Campania, poi dal dicembre 2007 come vicepresidente dell’Istituto Confucio fondato in quella data presso l’Università degli studi di Napoli l’Orientale, ha sempre continuato a mantenere vivo il suo rapporto con la Cina e i cinesi.
Dal 2010 è chiamata a dirigere lo stesso Istituto Confucio in seno all’Orientale e ha ricoperto tale carica fino alla sua scomparsa il 22 luglio 2017.
La realizzazione delle cinque edizioni del festival Milleunacina: i linguaggi della contemporaneità, da lei concepito, ha rappresentato, a partire dal 2010, un’importante sguardo sulla cultura cinese, antica e contemporanea.
Nel giugno 2017, poco prima della sua morte, l’ultimo suo impegno è il Premio internazionale Matteo Ripa.
Arguta, sensibile, travolgente sempre pronta al commento ironico, tumultuosa nei suoi approfondimenti, moglie e madre, seppe coniugare vita pubblica e vita privata difendendo con tenacia il suo privato, e nello stesso tempo donando ai suoi figli quell’imprinting di autonomia, indipendenza e libertà, come ha affermato Myrta Merlino, nota giornalista televisiva e sua primogenita.
Ai suoi giovani, i suoi studenti, ha lasciato come eredità grandi insegnamenti di vita, ma soprattutto ha trasmesso questo suo grande amore per la Cina; per me è stato un privilegio essere stata una sua allieva. Anna Maria ha cambiato la mia visione del mondo.
Carmen Dinota
Fotografia di Monica Biancardi