Addolorata in SS. Giuseppe e Teresa
Intorno al 1731, il sacerdote Girolamo Sparano dei Pii Operai raccoglieva in una casa del rione Sanità alcune donne pericolanti, vestendole con l’abito di santa Teresa, secondo la riforma introdotta dalla mistica Madre Serafina da Capri (1621-1699).
In seguito a dissidi interni generati dalla richiesta di alcune ragazze laiche di essere accolte nell’Istituto, Sparano acquistò nel 1736 la Casa dei Convalescenti, usata per i degenti dell’ospedale Incurabili ed intitolata ai Ss. Giuseppe e Teresa. Nel 1818 questa dimora fu presa poi dal sacerdote Tommaso Verusio che la adattò a Ritiro per orfane, sotto il titolo di Ritiro della Vergine Addolorata. La piccola chiesa venne costruita nel 1822 per volontà di padre Matteo Capano aggiungendo il nome dei Ss. Giuseppe e Teresa. Probabilmente è questo il motivo che fa individuare da alcune fonti il Capano e non il Verusio quale fondatore del Ritiro.
A metà del 1800 il Ritiro risultava povero prevedendo solo una zuppa e mezzo pane al giorno, la sera niente: il numero delle ragazze ospitate si aggirava intorno alla trentina, impegnate a «lavorar di spola».
Nel 1898 il Ritiro si unì ad altri conservatori e ritiri di Napoli costituendo l’ente «Collegi riuniti per le figlie del popolo» il cui statuto venne approvato con decreto regio del 9 luglio 1931.
Il 21 luglio 1937 l’intero complesso fu concesso alla Congregazione delle Povere Figlie di S. Antonio che ancora oggi lo detengono con uso di Scuola Materna ed Elementare e di Convitto per bambine provenienti da famiglie disagiate.
a.v.
📍Quartiere: San Carlo all'Arena, Salita Miradois
☨ Tipologia: Ritiro per orfane pericolanti
📅 Data di fondazione: 1736
👥 Fondatori: Girolamo Sparano e Matteo Capano
Fonti
- Chiarini, Aggiunzioni, Introd., p. 186; Giornata VII, p. 1921
Bibliografia
- Statuto organico del ritiro delle orfane dell'Addolorata in ss. Giuseppe e Teresa ai miracoli in Napoli, Napoli 1889.
- Sigismondo Giuseppe, Descrizione della città di Napoli e del suo contorno, II, Napoli 1788, p. 37
- Nobile Gaetano, Descrizione della città di Napoli, II, Napoli 1857, pp. 20-21
- Staffa Scipione, Del riordinamento degli stabilimenti di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1867, p. 66
- Filangieri Ravaschieri Fieschi Teresa, Storia della carità napoletana, IV, Napoli 1879, pp. 198-201
- De Simone Giuseppe, Sul riordinamento delle opere pie nella città di Napoli dopo l’Unità, Napoli 1889, pp. 328-329
- Vecchione Ernesto - Genovese Enrico, Le istituzioni di beneficenza nella città di Napoli, Napoli 1908, pp. 99-100
- Guidi Laura, Onore e status femminile negli istituti di reclusione napoletani dell’Ottocento, in Quaderni 2 (1988), pp. 170-189
- Guidi Laura, L’onore in pericolo. Carità e reclusione nell’Ottocento napoletana, Napoli 1991, pp. 23-39
- Valerio Adriana, I luoghi della memoria, II, Istituti religiosi femminili a Napoli dal 1600 al 1861, Napoli 2007, pp. 85-86
- Boccadamo Giuliana, Monache di conservatorio, bizzoche e romiti a Napoli fra XVII e XIX secolo, in Chiesa e Storia 6-7 (2016-2017), pp. 137-138
- Rocca Giancarlo (a cura di), Dizionario dei semireligiosi e semireligiose in Italia dal concilio di Trento sino agli inizi del Novecento, promosso dalla Associazione dei professori di storia della Chiesa in Italia. (le voci relative agli istituti napoletani sono curate da Rosanna Esposito).